28 Marzo 2024
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Descrizione del progetto

Idea alla base del progetto
Il Sistema Moda è uno dei comparti più importanti per l’Italia; nel corso degli anni la crescita ha permesso di acquisire una posizione di leadership mondiale.
La presente iniziativa nasce dalla considerazione che a seguito dell’evoluzione del contesto socio-economico e della crisi il consumatore si è evoluto, diventando più sensibile al rapporto prezzo/qualità, che deve concretamente trasparire nei prodotti finali.
In questo scenario diventa elemento di vantaggio competitivo il recupero di efficienza e di margini nei processi, cercando l’innovazione del prodotto. Il progetto intende introdurre in azienda un semilavorato, con caratteristiche differenti rispetto allo standard attuale, un prodotto naturale di elevata qualità, esente da sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente (come il cromo), che dopo l’uso potrà essere smaltito in modo del tutto sicuro. Per raggiungere il risultato deve intervenire sul processo produttivo, in particolare nelle fasi di concia e rifinizione.
In caso di raggiungimento degli obiettivi previsti l’azienda avrà a disposizione un nuovo prodotto per sviluppare il settore pelletteria, nel quale è poco presente.



L’industria conciaria fornisce un materiale ad alto valore aggiunto ad una serie di filiere a valle, in particolare ai settori moda, arredamento ed automotive. Le concerie fondano la loro leadership su un mix di tradizione e innovazione, investendo costantemente in ricerca tecnologica e stilistica per rimanere all’avanguardia in termini di innovazione.
Il processo produttivo aziendale è sostanzialmente standardizzato, in sintesi:
La prima fase consiste nel rinverdimento: la pelle viene reidratata dopo che a seguito della salatura ha perso il suo naturale contenuto di umidità. Obiettivo di questa fase è l’eliminazione dalla pelle delle impurità costituite da sangue, sterco e altro materiale estraneo. Il rinverdimento si effettua in bottale con l’impiego di notevole quantità di acqua calcolata sul peso delle pelli salate in relazione al tipo di pelle, al tipo di conservazione ed alla scacco peso. Generalmente la durata di trattamento non supera le 12-24 ore. La considerevole quantità d’acqua per unità di prodotto viene prelevata dalle concerie da pozzi presenti all’interno del proprio stabilimento, ovvero nell’area industriale. Ciascun pozzo è dotato di un misuratore sigillato che consente di quantificare i prelievi effettuati dalla falda. Sulla base dei consumi comunicati al depuratore e in relazione al carico inquinante dei reflui viene calcolata la tariffa che la conceria è tenuta a pagare per il servizio di depurazione. Durante la fase del rinverdimento sono frequentemente utilizzati all’interno del bottale agenti tensioattivi con funzione imbibente e/o sgrassante insieme a prodotti antibatterici per arrestare la proliferazione dei batteri che risulta favorita dalla reidratazione così come dalla riduzione del sale che cessa la sua funzione batteriostatica.
L’acqua impiegata per il rinverdimento, una volta terminata l’operazione, viene convogliata nella fognatura industriale, che la invia al depuratore, a cui la conceria è associata, per il servizio di depurazione del refluo industriale.
La seconda fase consiste nella Calcinazione – Depilazione. Successivamente al rinverdimento la pelle viene sottoposta a trattamenti di depilazione e calcinazione. Queste due operazioni sono sempre effettuate contemporaneamente (tanto che comunemente si parla di calcinaio) anche se i loro scopi sono fondamentalmente diversi. Infatti la depilazione ha lo scopo di solubilizzare l’epidermide e il pelo in modo da poterli separare facilmente dal derma.
Al contrario nella calcinazione vengono modificate le fibre dermiche, in modo da prepararle a ricevere le sostanze concianti.
In definitiva, si può quindi affermare che in generale il calcinaio ha lo scopo di:
· rimuovere il pelo e l’epidermide
· saponificare il grasso naturale
· rilassare la struttura collagenica per favorire la penetrazione dei concianti
Il calcinaio può essere distruttivo o conservativo.
Il primo porta alla completa distruzione del pelo mentre nel secondo il pelo viene rimosso integro ed è possibile recuperarlo attraverso uno specifico sistema di filtraggio.
La terza fase è la Purga (Decalcinazione – Macerazione). In questa fase la pelle si libera dai prodotti usati durante la calcinazione, in particolare si elimina quella parte di calce fisicamente presente tra le fibre e quella legata al collagene. Si riduce il gonfiamento delle pelli portando il pH (che durante il calcinaio era superiore a 12) ad un valore di circa 7,5 – 8,5, ai cui valori sarà possibile effettuare l’operazione di macerazione.
Le pelli vengono trattate in bottale contenente bagni d’acqua (150-200% sul peso trippa) a temperatura di 30-37° per una durata che varia dai 30 minuti alle 2 ore a seconda del tipo di pelle e dello spessore, in ogni caso per un periodo sufficiente a raggiungere un pH di 7,5-8,5 mediante aggiunta di opportuni agenti decalcinanti.
Alla fine dell’operazione il controllo della completa decalcinazione si effettua trattando la sezione della pelle in trippa con una soluzione alcolica di indicatore fenolftaleina che mette in evidenza la presenza di alcali non legati. Dopo la decalcinazione nel solito bagno, si effettua la macerazione, il cui scopo è quello di rimuovere completamente i residui di cheratine del pelo e dell’epidermide. La macerazione viene normalmente effettuata nello stesso bagno di decalcinazione mediante aggiunta di piccole quantità di enzimi proteolitici. La durata dell’operazione è di 30-40 minuti, alla fine del processo si esegue un lavaggio con acqua fredda per bloccare l’azione dell’enzima. I maceranti utilizzati di origine proteolica molto spesso sono supportati su segatura e contengono percentuali variabili di solfato di ammonio. Anche la fase di purga, così come il rinverdimento necessita di grandi quantità di acqua e porta a conseguenti scarichi idrici.
La quarta fase è quella della concia, che ha lo scopo di stabilizzare irreversibilmente la pelle, che da
materiale putrescibile diviene imputrescibile. Questa stabilità si ottiene con sostanze “concianti”, che si reticolano attraverso diversi tipi di legami con il collagene, senza alterare la struttura fibrosa naturale. Anche la fase di concia presenta un elevato fabbisogno di risorsa idrica.
Esistono varie metodologie di concia. Il metodo utilizzato da LES RIVES SRL è la concia al cromo, che, oltre a consentire una produzione economica e razionale, si inserisce con efficacia in processi produttivi automatizzati. La concia si effettua nei bottali. I principali prodotti utilizzati nel bottale sono il solfato basico di cromo e i prodotti basificanti. A differenza di quanto descritto precedentemente, il bagno di concia non viene convogliato in fognatura, ma viene raccolto in appositi contenitori, che vengono inviati al locale Consorzio Recupero Cromo, che tratta il bagno refluo di concia e dopo opportuno trattamento di precipitazione/ridissoluzione e purificazione recupera il cromo residuo e lo restituisce alle singole aziende, in proporzione al quantitativo conferito.
La quinta fase è quella in cui vengono stabilizzate le pelli, la neutralizzazione (o disacida) è un’operazione che viene eseguita essenzialmente per ridurre l’acidità libera della pelle conciata. Il processo avviene in genere in bottale ad una temperatura di circa 30°, portando il pH del bagno e della pelle da valori acidi a valori leggermente maggiori.
I principali prodotti usati in questa fase sono: acetato di sodio, formiato di sodio, bicarbonato di sodio, tannini sintetici, bicarbonato di ammonio sodio iposolfito ecc.
La sesta fase è la riconcia. Lo scopo della riconcia è quello di conferire alle pelli la necessaria ed uniforme pienezza e la capacità di conservare la consistenza anche dopo processi di essiccazione che tendono a schiacciare il pellame riducendone lo spessore. Pertanto scopo della riconcia è quello di riempire gli spazi interfibrillari mediante sostanze di natura diversa al fine di conferire maggiore fermezza al prodotto finito o modificarne in qualche modo le caratteristiche fisiche.
Seguiranno le fasi di tintura e di ingrasso, per migliorare le qualità organolettiche delle pelli, conferendogli elasticità, morbidezza, pienezza, per lubrificare le fibre e riempire gli spazi interfibrillari.

Concluso il ciclo produttivo nei reparti ad umido seguono le fasi di lavorazione dei reparti di rifinizione. Le prime sono le lavorazioni meccaniche intermedie a secco: messa a vento, sottovuoto, essiccazione, palissonatura, follonatura o volanatura, smerigliatura e spolveratura. In cui seguono tre interventi per eliminare dalla pelle una buona parte dell’acqua:
1. eliminazione dell’acqua per spremitura, portando l’umidità residua della pelle al 65-70%,
2. allargamento e stesura della pelle con orientamento uniforme delle fibre,
3. appiattimento e levigazione del fiore.
Alle precedenti fasi segue per le pelli conciate al cromo il cosiddetto “sottovuoto”. Tale fase ha luogo tramite una macchina costituita da uno o più piani di acciaio riscaldati su cui le pelli vengono stese sul lato fiore. Successivamente i piani vengono chiusi da una campana, munita di aspirazione, che genera una depressione nella zona in cui sono state poste le pelli, cosicché l’acqua contenuta nelle pelli si trasforma in vapore facilitando una rapida asciugatura delle stesse che vengono così anche stese completamente.
L’essiccazione all’aria è realizzata per eliminare l’umidità residua delle pelli. Si effettua agganciando le pelli ad una catena aerea, in genere per una notte, a temperatura ed umidità controllata, così da completarne l’asciugatura.
Qualora l’essiccamento sia stato eccessivo si effettua il ricondizionamento per riportare le pelli ad un grado d’umidità in genere a valori attorno al 20%.
Rifinizione
La rifinizione è l’insieme di tutte quelle operazioni che sono eseguite sulle pelli asciutte, dopo la concia, la tintura in botte, ingrasso ed essiccamento.
Lo scopo della rifinizione è di migliorare l’aspetto e le caratteristiche prestazionali (resistenza all’acqua, allo sporco, al graffio, ecc.) del pellame, rendendolo di colore vivo ed uniforme, brillante od opaco secondo le caratteristiche richieste dall’articolo.
La rifinizione può essere, schematicamente, suddivisa in:
1. rifinitura chimica
2. operazioni meccaniche
L’ordine fra le due non è univoco, ma dipende dalla tipologia di articolo che si vuole realizzare.
Infine si passa alla fase di rifinizione è l’insieme di tutte quelle operazioni che sono eseguite sulle pelli asciutte, dopo la concia, la tintura in botte, ingrasso ed essiccamento.
Lo scopo della rifinizione è di migliorare l’aspetto e le caratteristiche prestazionali (resistenza all’acqua, allo sporco, al graffio, ecc.) del pellame, rendendolo di colore vivo ed uniforme, brillante od opaco secondo le caratteristiche richieste dall’articolo.

Lo scenario competitivo attuale però impone la necessità di mantenere alti livelli di innovazione sviluppando in continuo soluzioni innovative sia in nuovi prodotti, sia in processi, nonché per garantire la massima efficacia ed efficienza organizzativa e distributiva.
In quest’ottica anche Les Rives deve quindi affiancare all’attività di ricerca attinente il “prodotto moda” in sé e il suo costante rinnovamento attraverso la proposta di collezioni stagionali, un profilo di innovazione straordinaria rispetto al quale sono necessarie competenze di ideazione, monitoraggio e gestione che si intrecciano con le attività ordinarie dell’impresa, e i cui risultati sono misurabili in un orizzonte temporale che non si esaurisce con la stagione.
Accanto alla ricerca del “nuovo prodotto” Les Rives sta cercando di ridurre i prodotti chimici che vengono utilizzati costantemente nel processo produttivo. La sfida che si sta ponendo Les Rives è quella dell’innovazione di prodotto e di processo per una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale, mantenendo contemporaneamente o migliorando le prestazioni. Se l’azienda riuscirà a raggiungere l’obiettivo, essa potrà ottenere un semilavorato (pellame) naturale di elevata qualità esente da sostanze pericolose (come il cromo) che dopo l’uso potrà essere smaltito in modo del tutto sicuro. Sicuramente si avrà un riscontro positivo sul fatturato sia italiano sia europeo/internazionale, mercati in orientati sempre più verso il rispetto dell’ambiente e alla qualità del prodotto.



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